












Alfa Romeo 8C Competizione - Test drive. Balocco - Eccoci qua, finalmente davanti al mostro vero, funzionante. Dopo tanti manichini, e tanti: ”Si fa e non si fa…” ecco l’occasione per provarlo, prima delle consegne ufficiali che sono previste per la fine di settembre. Pregustando le sensazioni che potrà dare nel guidarla, è doveroso sottolineare l’emozione che infonde appena la si può ammirare. Abilmente celata sotto un telo personalizzato, lascia intuire le sue forme: col muso imbronciato, basso e cattivo e l’andamento sinuoso della linea laterale fino alla coda tronca. Non è molto lunga, decisamente bassa come si addice ad una vettura sportiva, nel momento in cui si inizia a togliere il velo, come abbiamo cercato di descrivere con le foto allegate, ecco che l’emozione sale.
Look affascinante
Dire che è bella è addirittura riduttivo. Nelle due livree che abbiamo di fronte, nera e rossa competizione, la 8C appare ricca di sfumature emozionali da qualsiasi parte la si osservi. Aggressiva e possente nel frontale, fatto di griglia e gruppi ottici (a LED i fendinebbia); sinuosa e morbida nel laterale (ricca di nervature per accentuare i chiaroscuri della luce sulla carrozzeria); tecnica e aerodinamica nella coda (con scarichi ed estrattori in primo piano). Non presenta nessun orpello aerodinamico, pur riuscendo a stare aggrappata al terreno fino a quasi 300 km/h, se non un estrattore nella parte inferiore della coda ed uno spigolo quasi vivo nella parte superiore del cofano baule.
Tutto il resto è affidato al disegno del fondo, fatto in galleria del vento con manichino in scala e con maquette a dimensione reale e tappeto mobile. Riesce a raggiungere un considerevole effetto suolo che fa aumentare la deportanza con la velocità. La scocca è realizzata tutta in fibra di carbonio. Quindi è portante, cioè le tele in carbonio non servono solo da copertura, da pelle, come spesso accade in vetture simili, ma costituiscono un vero e proprio guscio che racchiude l’abitacolo fissato su un telaio in acciaio che sostiene la meccanica.
Questa soluzione consente di poter avere un’ottima resistenza alla torsione ed alla flessione, inoltre si raggiunge l’obiettivo per niente secondario di abbassare il baricentro della vettura. La meccanica richiama lo schema Maserati della GranSport a cui si ispira: motore aspirato V8 da 4,7 litri longitudinale posto all’interno dell’asse anteriore e cambio elettroattuato posto in blocco con il differenziale posteriore all’interno dell’asse omonimo, nel più classico degli schemi transaxle. Questa architettura meccanica consente di poter realizzare l’ottimo bilanciamento dei pesi che vede prevalere il posteriore (51%) sull’anteriore (49%) a tutto vantaggio della stabilità di marcia soprattutto in inserimento di curva in frenata. Realmente, pur con l’abbondante utilizzo della fibra di carbonio, non è proprio un peso piuma (1.585 kg in ordine di marcia) per essere una supersportiva (che non è), ma giusti per avere tutto quel comfort e quell’eleganza che offre. È una vettura da gentleman driver veloce, più che da casco e pista. Dopo averci più volte girato intorno scoprendo interessanti particolari, come le ruote dai cerchi in lega leggera con il tipico design Alfa (a fori) o quelli racing a razze (!)(una eresia in Alfa!) però ricavati dal pieno secondo la tecnologia di fluoformazione, adatti ad un uso estremo, con pneumatici Pirelli PZero appositamente sviluppati.
Gli interni
Apriamo la porta ed entriamo. Bisogna dire che, pur essendo “spartana” come si addice ad una vettura praticamente da corsa, l’eleganza dei sedili, della consolle, della plancia e della strumentazione lascia a bocca aperta. I sedili col guscio manco a dirlo in carbonio (molto simili a quelli della Maserati GranSport MC Victory) sono rivestiti da una pelle con varie soluzioni di lavorazione, oltre che di colori. Si va dall’impuntura a cannoncini morbidi della parte centrale, alla sagomatura fatta con pelle scamosciata o traforata, alla pelle liscia cucita con varie colorazioni di filo per il rivestimento esterno. L’effetto è decisamente raffinato ed elegante.
Spicca il logo Alfa Romeo ricamato sul fianco del sostenimento laterale, anch’esso personalizzabile in varie colorazioni. A proposito di colori si poteva scegliere tra quattro colori base, oppure… quello che si vuole, dato che era sufficiente mostrare un tono di colore o dare un codice, per poter realizzare la propria 8C Competizione del colore amato. Parliamo al passato perché la produzione, seppure sia appena iniziata, è… già conclusa! Infatti sono stati programmati 500 esemplari e nel giro di due settimane, subito dopo il Salone di Parigi dell’anno scorso quando è stata annunciata, sono stati tutti esauriti. La prima sarà consegnata verso la fine di settembre, l’ultima verso aprile dell’anno prossimo con una produzione di circa 1,8 vetture al giorno, realizzate in parte a Mirafiori e in parte nello stabilimento Maserati di Modena.
La plancia è un guscio unico in fibra di carbonio rivestito, tutti gli “accessori” a vista sono realizzati in alluminio ricavati dal pieno (si parte da circa 100 kg di lega d’alluminio per arrivare a poco più di 5 kg a lavoro finito). Dopo vengono lucidati, per scoprire eventuali imperfezioni di fusione, in seguito sono spazzolati a mano e poi anodizzati per un trattamento superficiale che ne aumenti la resistenza chimica. Così è realizzata per esempio la pedaliera di chiara indole racing, come il volante a tre razze. Non c’è la leva del cambio, in compenso ci sono i paddles dietro al volante, a destra si sale di marcia, a sinistra si scala. Luce rossa per gli strumenti, chiari, grandi, davanti agli occhi. Non abbiamo notato se c’è la radio, intuiamo di sì, ma sinceramente è un altro il suono che vogliamo sentire.
In prova
Bando agli indugi, spingiamo il pulsante di avviamento e… avviene il miracolo! Sentiamo uno dei più bei rombi che ci sia mai capitato di sentire! Pieno, sordo, ricco di basse frequenze, “di aspirazione” come era caratteristico nelle leggendarie Alfa di una volta